Il titolo Ambaradan, che nell’accezione moderna del termine vuol dire confusione, baraonda, fa pensare subito al reale contenuto del libro: uno zibaldone di pensieri e parole in libera uscita, che hanno per comune denominatore il senso dell’ironia, anche quando trattano argomenti seri o seriosi.
L’autore tende soprattutto a smitizzare i luoghi comuni, specie i cosiddetti pensieri unici e le varie mode correnti. Le frecciate non risparmiano neppure la politica che offre quotidianamente tanti spunti per riflessioni amare o ironiche. Il tutto va preso, è ovvio, con un pizzico di leggerezza, tanto è vero che lo stesso autore, addirittura in copertina, amichevolmente sconsiglia la lettura del libro a chi si prende troppo sul serio. Un chiaro invito, insomma, a riderci (o sorriderci) su.
Attilio Pancioni (Ancona, 1927) è giornalista professionista. Esordì nel 1963 con il quotidiano di Ancona “Corriere Adriatico” e passò poi alla RAI dove rimase per oltre 25 anni, divenendo caporedattore vicario del TG3 Marche. È autore di diversi libri, fra cui: “C’era una volta Ancona” (Storie del Novecento), “Vagabondario” e “Varie & Eventuali” (editi dalla Tomo d’Oro di Falconara M.), “Bolle di parole” e “Quisquilie e pinzillacchere” (Eidon Edizioni, Genova). È anche co-autore di una “Storia della fisarmonica italiana”, scritta a quattro mani con il maestro Bio Boccosi (Ed. Berben, Milano-Ancona). |
ISBN: |
9788899946067 |
Collana: |
San Giorgio |
Genere: |
Narrativa / Racconti
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Argomento: |
Aforismi, aneddoti e curiosità
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Soggetto: |
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Formato: |
14,5 x 20,5 |
Pagine: |
194 |
Copertina: |
A colori, plastificata |
Confezione: |
Brossura fresata |
Data di pubblicazione: |
2017 |